L'eleganza dei vestiti sfoggiati dagli invitati durante un matrimonio non sempre è congrua con l'evento stesso. A volte si pensa che il matrimonio sia un evento di gala e si tende ad esagerare con scollature e colori.
La prima regola tassativa da seguire è quella di evitare abiti di colore bianco o nero. Il motivo è abbastanza semplice: il bianco è riservato alla sposa e vestirsi di questo colore equivale ad una grossa mancanza di rispetto nei suoi confronti, mentre il nero è da sempre associato ad eventi tristi, e in particolar modo nella tradizione religiosa è associato al lutto.
Via libera a tutte le altre tonalità, comprese il panna o il grigio fumo, ma attenzione a che ora verrà celebrato il matrimonio! Infatti tonalità chiare sono più indicate per i matrimoni di giorno, mentre le tonalità scure dovrebbero essere riservate per la sera e la notte.
Anche in caso di matrimonio civile, quindi senza una componente religiosa, è decisamente sconveniente usare scollature vertiginose o elementi decorativi troppo appariscenti come le paillets. Le minigonne sono assolutamente bandite, ma anche gli abiti troppo lunghi non sono idonei perché equiparabili all'abito della sposa. La lunghezza ideale per un abito è al ginocchio o poco sopra.
Ultimamente sta prendendo piede l'abitudine di indicare un "dress code" già nell'invito. Generalmente è un'indicazione che gli sposi riservano ai testimoni ma viene spesso estesa anche a tutti gli altri invitati. In questo caso è bene fare attenzione a cosa vorrebbero gli sposi e in particolare ai colori indicati.